con le mani piene

noiPrecari siamo in tanti, un fiume di ragazzi in un mare di merda. Si sa che certe cose puzzano, di terra sopra ce ne buttano tanta, ma non ci faremo seppellire..
noiPrecari siamo forti, ma abbiamo in tasca solo sogni e fazzoletti, che poi la differenza a volte..
noiPrecari dobbiamo tener duro, sappiamo che costa fatica, ma abbiamo in mano...la vita.

1 commenti:

Guido Itari ha detto...

Io credo sinceramente che si possa fare molto. Per me il tempo del precariato è passato, ma ne resta vivo il ricordo, e non è un ricordo piacevole. La prima cosa da creare è “coordinazione nei movimenti”, e questo per un fatto semplice e molto triste: non c’è persona più solidale con un precario che un altro precario, ma non c’è peggior concorrente lavorativo per un precario che un altro precario. Ma parlare con unica voce e muoversi all’unisono è possibile: in Francia l’hanno fatto. Occorre un Sindacato con la S maiuscola e tanta voglia di “fare insieme”. Alcune organizzazioni già esistono: dovete dar forza l’uno alla voce dell’altro, spingere ma anche sostenere chi, perfino al costo di sacrifici, vi vuole rappresentare.

Bella iniziativa Luca. Buon lavoro :-)

Guido Itari

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